Bottiglia di Tesla Gin davanti a un murale artistico, con la scritta “Non è così antico”, a richiamare le antiche origini del gin.

Le origini del gin: anno 1000 Schola Medica Salernitana

Le origini del gin: non antico come i romani ma … anno 1000 Schola Medica Salernitana

Nell’alto medioevo, probabilmente tra il  IX ed il X secolo,  fu fondata a Salerno  la celeberrima Schola Medica Salernitana. Questa scuola rappresentava un crocevia di culture mediche greco-latine, arabe e giudaiche.

In questo contesto colturale può essere collocato uno dei primi esperimenti di distillazione alcolica applicata alla medicina: l’infusione di bacche di ginepro ( Juniperus communis ) in un alcool base, per produrre un “vino tonico” o idroalcolato usato per problemi digestivi, mal di testa, e disturbi della gola.

La documentazione cita un «cordiale a base di bacche di ginepro» già nell’anno 1055 all’interno di un trattato attribuito alla Scuola salernitana.  La ragione era semplice: il ginepro era noto fin dall’antichità per le sue virtù medicinali (anti-crampi, anti-digestione difficoltosa) e l’alcool serviva da vettore per estrarre e conservare le proprietà botaniche.

Non si trattava ancora del “gin” come bevanda ludica, bensì di una preparazione medica, destinata ad alleviare disturbi ed a essere utilizzata nei farmaci dei monaci.

L’importanza storica di questo processo è enorme: le bacche di ginepro divennero l’elemento caratterizzante di una categoria di distillati che nei secoli avrebbe assunto una dimensione globale. Le tecniche monastiche di distillazione e infusione, sviluppate in ambienti come Salerno, posero le basi per il futuro sviluppo dei distillati con botaniche.

La moderna produzione di gin si afferma in Olanda ed Inghilterra nei secoli successivi, ma l’Italia può rivendicare un ruolo pionieristico: sappiamo,  infatti, da fonti scritte  che già nel XII secolo i monaci salernitani usavano alcool base e bacche di ginepro per scopi terapeutici.

Tesla Gin e gli antichi ricercatori dell’anno Mille

Bottiglia di Tesla Gin davanti a un murale con un frate medievale e la scritta “Le Origini”, richiamo alle radici storiche del gin intorno all’anno Mille.
“Le Origini” – Tesla Gin rende omaggio alla nascita del gin nei monasteri medievali attorno all’anno Mille.

 “Le Origini” – Tesla Gin rende omaggio alla nascita del gin nei monasteri medievali attorno all’anno Mille.

Questi monaci, antichi sperimentatori, ci riportano alla nostra mission. Tesla Gin è, come si dice oggi, uno spin-off del nostro marchio Arché. Archè in greco indica i principi primi le origini,  Diversi fattori la rendono significativa per noi. Primo: il legame con il territorio – il ginepro cresce spontaneo nelle zone collinari e montane d’Italia.  Secondo: il passaggio da preparazione medica a spirito di consumo, che rappresenta una trasformazione culturale ed economica, un ponte tra medicina, alchimia e produzione artigianale di bevande. Infine, il valore simbolico: un distillato che nasce per curare, e che oggi può essere apprezzato in modo consapevole.

Per il nostro marchio, questo ricco passato costituisce un patrimonio da valorizzare: l’idea che dietro ogni bottiglia ci sia un eco antico — non solo un sentore di ginepro — ma un vero e proprio legame con la storia della distillazione rende ogni sorso più significativo.

In un’epoca in cui la produzione si industrializza, tornare alle radici significa recuperare la dimensione artigianale, il lavoro sulle botaniche, la storia, il contesto culturale. Ecco perché ricordare che «non è così antico…», o che anzi le radici affondano nella medicina medievale italiana, può essere un approccio distintivo nel posizionamento di un gin che ambisce a raccontare, non solo ad essere bevuto.

Quando creiamo o degustiamo un gin oggi, è importante  pensare che le sue origini non sono soltanto olandesi o inglesi, ma affondano in un laboratorio monastico del sud Italia del X–XI secolo.  Una testimonianza della capacità umana di trasformare botanica, alcol e conoscenza in qualcosa di duraturo — un vero spirito.

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